Fè e la città senza paura

Fè e la città senza paura

Domenica 17 novembre, ore 16:30

Scritto da Elena Miranda
Regia di Luisa Cattaneo
Con Luisa Cattaneo, Joe Manganas, Elena Miranda
Scene Eva Sgrò
Età consigliata : dai 6 anni

Fe è una bambina che vive in un luogo speciale dove tutti sono coraggiosi, o almeno dicono di esserlo.
Sì, perché fuori dalle mura del villaggio vive una creatura mostruosa che scova e inghiottisce chiunque "puzzi di paura"...
Questa storia viene tramandata dai grandi ai piccoli "valientes" (così si fanno chiamare gli abitanti del posto) e a Fé la racconta il nonno... che però una mattina svanisce nel nulla.
Fé non ci pensa su due volte e, armata del coraggio che contraddistingue il suo popolo, si mette in marcia verso la caverna della creatura... ma qualcosa va storto e finisce inghiottita.
Al suo interno, Fé inizierà un viaggio che la porterà a ritrovare il nonno, stringere nuove amicizie e soprattutto a conoscere "Miedo", ovvero la sua paura da troppo tempo dimenticata e che in fondo la sua compagnia non è solo fastidiosa, ma anche utile!

Un racconto per restituire il giusto valore ad un'emozione demonizzata, per imparare a comprenderla più che a vincerla, per guardarla con altri occhi e per capire che il coraggio non è non avere paura, ma imparare ad agire nonostante la paura.

NOTE DI REGIA
"Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono.
Perchè i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono
essere sconfitti"
G.K. Chesterton

L'idea della messa in scena di questo spettacolo nasce prima di tutto dalla considerazione di quanto il filo rosso della narrazione della storia debba essere affidato non a voci neutre ed emotivamente distaccate rispetto a ciò che raccontano e al piccolo pubblico, ma per una più facile identificazione, alla voce di tre ragazzini di età indefinibile, che una sera si ritrovano a raccontare una storia di paura e coraggio. A loro è affidato il compito di strutturare visivamente le scene, far immaginare situazioni ora ironiche ora paurose, dislocare ed interpretare i personaggi evocati per tutto l'arco dello spettacolo, dove la paura - tema principe della storia ed espressa nell'idea di un indefinito Mostro nascosto in una caverna - non si vede ma si intuisce con il suo richiamo, simbolicamente rappresentato nell'idea di questa messa in scena da uno stesso suono ed un'unica luce colorata che si spegne e si accende ogni volta che il Mostro - alias la propria paura - viene nominata.

 

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